Dr. Gaspare Reina Chirurgia Plastica, Estetica e Ricostruttiva
Dr. Gaspare Reina Chirurgia Plastica, Estetica e Ricostruttiva

 

 

Tutti noi siamo unici ed individuali. Ricordiamo le persone attraverso le

loro caratteristiche morfologiche, concentriamo la nostra attenzione sui loro occhi, il loro nasi, le loro labbra, i loro capelli. Questi sono elementi basilari del volto

ma l’attrazione, la sensualità, in realtà, sono determinati dal profilo e dalla forma

del volto.

E’ universalmente risaputo che la bellezza provoca ammirazione e potere nel suo possessore e sebbene gli standard di bellezza siano cambiati nel corso dei secoli i profondi effetti che la bellezza provoca su chi la percepisce e su chi la possiede è senza questione. La bellezza rappresenta sempre più un obiettivo desiderato poiché ogni relazione con gli altri è concentrata e diretta sul volto. Oggi il volto viene analizzato nella sua tridimensionalità, ogni alterazione risultante da un intervento chirurgico si concretizza in un aumento del fascino e della sensualità. La localizzazione delle sue parti strutturali, il loro rapporto e la loro relativa dimensione costituiscono ciò che il chirurgo definisce “contorno facciale”. La chirurgia del profilo facciale, pertanto, non è altro che l’arte di alterare la morfologia del volto al fine di creare o aumentare la bellezza ed il fascino del volto stesso grazie all’ausilio di specifiche protesi. L’obiettivo primario che ci si pone è quello di ottenere una bellezza il più naturale possibile. La chirurgia del profilo può essere eseguita da sola o, come avviene molto spesso, in associazione ad altre tecniche chirurgiche quali la blefaroplastica, lifting, rinoplastica al fine di ottenere un profilo del volto più armonico.

Ogni segmento del volto (mento, mandibola, zigomi, regione sottorbitaria, premaxilla) può essere ampliato o colmato. Qualunque sia la zona è necessario che il posizionamento sia effettuato con la massima precisione ed in mani esperte in virtù del fatto che piccole variazioni di dimensioni si concretizzano in variazioni del profilo.

 

MENTOPLASTICA

La mentoplastica è l’intervento deputato a modificare la forma del mento ( mentoplastica additiva) migliorando l’armonia del viso e del proprio aspetto. La mentoplastica riduttiva è più spesso riservata alla correzione dei difetti di occlusione per ragioni funzionali oltre che estetiche.

Una piccola protesi di silicone viene inserita attraverso una incisione effettuata all’interno della cavità orale. In alternativa, con una tecnica leggermente più complessa è possibile effettuare delle osteotomie (fratture) e spostare in avanti un segmento osseo della mandibola.

 

MALAROPLASTICA ( Protesi di Zigomo)

Gli zigomi sono importanti punti luce del viso. Quando sono sfuggenti il volto appare piatto e stanco.

Evidenziare uno zigomo che non c’è e sollevare la guancia è possibile mediante il posizionamento di specifiche protesi di zigomo. Restituire o dare pienezza a zigomi e guance contribuisce a valorizzare lo sguardo, il naso ed il sorriso nell’equilibrio del viso.

Mentre la parte alta degli zigomi è prevalentemente ossea, quindi più stabile, la sua parte anteriore (sotto gli occhi) risente delle variazioni legate all’età ed al dimagrimento.

Lo zigomo può non essere pieno e convesso per diversi motivi: per costituzione, se l’osso zigomatico non è abbastanza pronunciato, o se lo strato adiposo sottocutaneo è sottile; per il trascorrere del tempo, che porta ad una progressiva riduzione sia del grasso sottocutaneo che della muscolatura della guancia.

L’intervento consiste nel posizionare sotto la muscolatura della regione zigomatica una protesi a contatto con l’osso. Le protesi sono generalmente di silicone solido, di consistenza duro-elastica e hanno misure e forme differenti per poter meglio soddisfare ogni tipo di esigenza.

Due sono le vie d’accesso per poter effettuare questo intervento:

  • la tecnica più utilizzata prevede un’incisione all’interno della guancia, nel fornice gengivale in corrispondenza dei premolari superiori. Tagliata la mucosa ed il tessuto sottostante il chirurgo si trova già sul piano osseo e si crea una tasca di forma e dimensioni adeguate per accogliere la protesi. In tal modo i tessuti sovrastanti andranno a ricoprire e tenere ferma la protesi, che il chirurgo comunque avrà fissata con alcuni punti di sutura. L’incisione all’interno della bocca sarà chiusa con punti riassorbibili, che pertanto non dovranno essere rimossi.
  • Una seconda tecnica chirurgica prevede invece l’inserimento della protesi attraverso il margine della palpebra inferiore, per poi alloggiare la protesi stessa nel medesimo punto.

IMPIANTI “ TEAR TROUGH”

Per Tear Trough o solco a lacrimatoio (solco palpebro-malare) intendiamo indicare la depressione mediale della palpebra inferiore. L’eccessiva depressione di questa regione anatomica, le comuni occhiaie, determina un aspetto stanco ed invecchiato in un volto altrimenti giovanile. Diversi fattori sono stati chiamati in causa nel determinismo di questa depressione e tra queste la componente più determinante è l’ipoplasia del complesso osseo malare – suborbitale con progressiva perdita del supporto osseo. Inoltre con il passare degli anni questa depressione appare più profonda poiché il grasso orbitarlo si localizza anteriormente e si fa più prominente. La presenza di uno spazio muscolare nell’area del solco a lacrimatoio gioca un ruolo importante nella determinare questo deficit in soggetti giovani.

Due sono le vie d’accesso per poter effettuare questo intervento:

  • la tecnica più utilizzata prevede un’incisione all’interno della guancia, nel fornice gengivale in corrispondenza dei premolari superiori. Tagliata la mucosa ed il tessuto sottostante il chirurgo si trova già sul piano osseo e si crea una tasca di forma e dimensioni adeguate per accogliere la protesi. In tal modo i tessuti sovrastanti andranno a ricoprire e tenere ferma la protesi, che il chirurgo comunque avrà fissata con alcuni punti di sutura. L’incisione all’interno della bocca sarà chiusa con punti riassorbibili, che pertanto non dovranno essere rimossi.
  • Una seconda tecnica chirurgica prevede invece l’inserimento della protesi attraverso il margine della palpebra inferiore, per poi alloggiare la protesi stessa nel medesimo punto.

In entrambe le tecniche si lavora in anestesia locale; non sono previste fasciature o bendaggi, ma si applicano solamente alcuni cerotti sul viso da togliere dopo 3-4 giorni. Inoltre le protesi possono essere posizionate per via transcongiuntivale o durante l’intervento di lifting facciale.

 

 

DR. GASPARE REINA

Specialista in Chirurgia Plastica, Estetica e Ricostruttiva

Chirurgia della Mano

Biomateriali ed Ingegneria Tessutale

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